Coronavirus: E se fosse successo 15 anni fa?
Stiamo vivendo forse il periodo più difficile della storia della nostra nazione dalla fine della guerra. L’impatto che sta avendo sulle nostre vite questa pandemia, non può essere paragonato a nessun altro evento accaduto da allora.

Ma mentre passiamo i nostri giorni tenendo video conferenze con colleghi, facendo lezioni online, vedendoci con i nostri cari tramite uno schermo, una domanda che potrebbe sorgerci spontanea sarebbe: cosa avremmo fatto se tutto questo fosse accaduto nel 2005, prima dell’era degli smartphone?
Molti degli strumenti digitali che ci permettono di stare connessi, di nutrirci e di rimanere in salute o non esistevano o erano accessibili solo a pochi.
Facebook esisteva solo da 1 anno, ma era solo uno strumento usato nei college Americani, arrivato in Italia un po’ dopo.
Né Instagram né Whatsapp erano ancora stati pensati. Parlare di “social media” avrebbe suscitato curiosità e sconcerto allo stesso tempo.
Youtube nacque proprio quell’anno, Twitter a seguire, e l’Apple lanciò il suo primo iPhone non prima del 2007.
Gli smartphone ora sono la nostra principale via per andare su internet, anche quando siamo a casa.
Quindici anni fa, più o meno 8 milioni di famiglie possedevano una connessione broadband. I computer potevano accedere ad internet ad una velocità massima di 10 Megabit per secondo (Mbps). Altre 7 milioni di famiglie invece usavano ancora la connessione dial-up.
Skype è stato creato da degli imprenditori nel 2003, ma era solo un servizio di telefonia e conferenza. Il video è arrivato non prima del 2006.
Se volevi videochiamare una persona, avevi bisogno di strumenti molto costosi. Ora usiamo FaceTime e Whatsapp per vedere anche solo i nostri amici e parenti.
Ora le connessioni sono molto più veloci ed è possibile anche lavorare da casa. Il fenomeno del teleworking è stato predetto da due decadi, ed è diventato una realtà, ma solo perché molti di noi possiedono la connessione e gli strumenti digitali per svolgere il nostro lavoro correttamente.
Pensiamo che il nostro sistema sanitario non abbia accesso alle tecnologie di cui avrebbe bisogno. Ma provate ad immaginare di dover prescrivere una medicina o cercare i sintomi del coronavirus nel 2005. Tutto questo sarebbe risultato in ore e ore al telefono.
Molte volte si è discusso nei recenti anni sul modo in cui gli smartphone e i social media hanno avuto un impatto nelle nostre vite. Ci hanno detto che gli amici online non sono veri amici, che non si può sostituire un contatto faccia a faccia, e che guardare uno schermo tutto il giorno fa male.
Ma forse emergeremo da questa crisi con un po’ di apprezzamento per le nuove tecnologie, che possono essere estremamente utili, e perfino vitali, se usate saggiamente.
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